AGL Alleanza Generale del Lavoro

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mercoledì 19 dicembre 2012

“ASPI” , “MINI-ASPI 2012” e “MINI-ASPI” : LE ULTERIORI ISTRUZIONI DELL'INPS SULLA NUOVA “DISOCCUPAZIONE”

L'INPS fornisce alcuni chiarimenti in merito all'Indennità di disoccupazione "mini-ASpI 2012":


L'INPS ritiene che l'ipotesi della procedura di licenziamento per giustificato motivo oggettivo conclusa in sede conciliativa con una risoluzione consensuale configuri un'ipotesi di cessazione involontaria del rapporto di lavoro, dando così titolo all’accesso alla tutela del reddito corrispondente:
http://www.inps.it/bussola/VisualizzaDoc.aspx?sVirtualURL=%2fMessaggi%2fMessaggio%20numero%2020830%20del%2018-12-2012.htm
L'INPS fornisce le istruzioni circa le nuove discipline, previste dall'articolo 2 della Legge n. 92/2012 (Riforma del Mercato del Lavoro), conosciute come: Indennità di disoccupazione ASpI e mini–ASpI:
http://www.inps.it/bussola/VisualizzaDoc.aspx?sVirtualURL=%2fCircolari%2fCircolare%20numero%20142%20del%2018-12-2012.htm

lunedì 17 dicembre 2012

ADDIO "Disoccupazione"! DALL'1.1.2013 ARRIVA L' "ASPI" (Assicurazione Sociale per l'Impiego)

L’articolo 2 della legge n. 92 del 28 giugno 2012 ha istituito, con decorrenza 1° gennaio 2013, l’Assicurazione Sociale per l’Impiego (ASpI), con la funzione di fornire un’indennità mensile di disoccupazione ai lavoratori che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione. L’ASpI – che sostituisce la preesistente assicurazione contro la disoccupazione involontaria – si caratterizza per l’ampliamento della platea dei soggetti tutelati, per l’aumento della misura e della durata delle indennità erogabili agli aventi diritto, nonchè per un sistema di finanziamento alimentato da un contributo ordinario e da maggiorazioni contributive.
Clicca qui sotto e leggi la Circolare INPS per capire come funziona:
http://www.inps.it/bussola/VisualizzaDoc.aspx?sVirtualURL=%2fCircolari%2fCircolare%20numero%20140%20del%2014-12-2012.htm

lunedì 10 dicembre 2012

PLUSVALENZOPOLI

GLI IMMOBILI, UNA PASSIONE BIPARTISAN, DOPO AFFITTOPOLI E SVENDOPOLI, OGGI VA FORTE LA PLUSVALENZA: SI COMPRA PER DUE SOLDI DAGLI ENTI E SI RIVENDE CON ENORMI PROFITTI

"CASE LOW COST PER IL PALAZZO"
da : "IL FATTO QUOTIDIANO"

di: FRANCESCA BIAGIOTTI

Se c`è una cosa che accomuna politici di destra e sinistra, è la passione per l`immobile con Io sconto. Il rapporto del politico italiano con il mattone non passa per gli annunci immobiliari, più spesso le case arrivano dallo sterminato patrimonio degli enti pubblici e privati. Affittopoli è stata scoperta dal Giornale nel 1995, svendopoli dall`Espresso nel 2007. Ora tocca a plusvalenzopoli. E il protagonista assoluto è sempre lui: Nicola Mancino. Come altri politici, dopo essere stato in affitto a un canone ridicolo, dopo aver comprato a prezzi stracciati, è riuscito a rivendere guadagnando una bella plusvalenza. L`ex presidente del Senato, indagato per falsa testimonianza a Palermo nell`indagine sulla trattativa Stato mafia, diceva nel 1995 a Il Giornale che lo punzecchiava per l`affitto: "È una brutta casa, piena di spifferi, non ha nemmeno un terrazzo e mi ci sento in gabbia". La ottenne in affitto dall`Ina nel 1985 e la acquistò nel 2001. L`appartamento è molto grande, 200 metri quadrati, al terzo piano con 2 ingressi, un soggiorno, salone, 2 camere, una cameretta, 2 bagni, cucina e due soffitte. Il prezzo pagato allora fu I miliardo e 579 milioni di lire (815 mila euro). Nel 2008 i Mancino rivendono in euro al prezzo incredibile di 2 milioni e 800 mila euro, 90 mila euro valgono solo le soffitte, con tutti gli spifferi. Mancino incassa un reddito esentasse di 1 milione e 985 mila euro. A ruota segue Renato Brunetta, con una plusvalenza da 486 mila euro (vedi l`articolo a pagina 8). Mentre in buona posizione ecco il figlio minore di Clemente Mastella, Pellegrino. Nell`era di affittopoli i Mastella erano inquilini di una casa Ina-Assitalia sul lungotevere Flaminio ma riuscirono a comprarne altre quattro dalla società privata Initium che rilevò il patrimonio per venderlo. A Pellegrino ne andarono due. L`anno scorso ne ha rivenduto uno per comprare un appartamento più grande ai Parioli di 8,5 vani con 4 bagni, 2 camere, cucina, soggiorno grande e 2 balconi, in via Bruno Buozzi. Il salto è stato possibile grazie alla sua casetta ex Ina comprata a soli 175 mila euro nel 2004, ma venduta a 420 mila. La sua plusvalenza è stata di ben 245 mila euro. Un altro caso interessante di acquisto e rivendita è quello del deputato del Pdl di Lamezia Terme Giuseppe Galati. I126 maggio 2006 compra un appartamento di 5,5 vani a Milano dell`Inail in un palazzo di via Domenichino. Due mesi dopo lo rivende al suo amico fraterno Roberto Mercuri, poi indagato per le sue imprese nel settore dell`energia in Calabria. Mercuri non avrebbe potuto comprare direttamente perché nello stesso palazzo, allo stesso piano, aveva preso già nel 2005 un appartamento Inail di 9,5 vani catastali. La ratio dell`acquisizione del patrimonio degli enti sarebbe duplice: dare una casa a chi non ha i mezzi per potersela permettere e far cassa mettendo a reddito le abitazioni di pregio, in modo da dare un futuro agli associati. Peccato che guardando come Enasarco (l`ente di previdenza degli agenti di commercio) ha gestito in questi anni affitti e compravendite l`impressione è che sia stato mancato clamorosamente l`obiettivo. "Di solito la percentuale di iscritti all`ente tra gli inquilini è del 60%" dice Luca Gaburro della Federagenti "ma da noi è tanto se si arriva al 4%". Insomma la stragrande maggioranza degli inquilini Enasarco con il commercio ha poco a che fare. Partiamo da Roma: Garbatella, circonvallazione Ostiense, dove c`è Angiolo Marroni, Pd, già consigliere della regione Lazio, e ora in pensione con un bel vitalizio da ex consigliere. Ha dichiarato di pagare 380 euro al mese per 80 metri quadrati: "Sto in questa casa da tantissimi anni". Ma nello stesso stabile risiede anche Carlotta Cetica, figlia del ben più noto Stefano ex assessore al Bilancio della Regione Lazio e soprattutto braccio destro di Renata Polverini. Hanno lavorato a lungo insieme all`Ugl, il sindacato della governatrice e proprio la Polverini è stata anche nel collegio sindacale dell`Enasarco quando veniva assegnata la casa alla figlia del suo collega. Al quartiere Parioli il deputato Pdl Francesco Amoruso ha ottenuto una casa di oltre 140 metri quadrati a soli 1.141 euro al mese, con ristrutturazione inclusa, tra l`altro quando presiedeva la commissione parlamentare dí controllo sugli enti. Vendite Quando sono agevolate L`attuale ministro Patroni Griffi ha comprato una casa dall`Inps al Colosseo, 109 metri quadrati, primo piano, all`incredibile cifra di 177 mila euro grazie allo sconto inquilini che tra l`altro ricorsero al Tar contro l`ente e vinsero, facendo dichiarare lo stabile "non di pregio". "Ero una persona normale quando ho acquistato casa, come me l`hanno avuta in molti" dice il ministro. Per esempio il parlamentare del Pdl Giuliano Cazzola nello stesso stabile nel 2008 compra un quinto piano di 93 metri quadrati a soli 167mila euro. Beati loro verrebbe da dire. Ma anche l`attuale sindaco di Roma Gianni Alemanno non se la passa male. Nel 2006 ha preso dell`Inail 140 metri quadri in una via silenziosa dei Parioli per 533 mila euro. "Ho partecipato ad un bando pubblico e non ho avuto sconti perché è stata ritenuta di pregio", ha detto il sindaco "dovremmo occuparci invece di chi la casa a Roma non ce l`ha, quella è la vera emergenza". Emergenza che non ha toccato Pier Ferdinando Casini. L`onorevole abitava nel quartiere Trieste con la moglie Roberta Lubich e le due figlie. Dopo la separazione, la famiglia ha comprato l`intero stabile da una società di un amico del leader Udc, Franco Corlaita, che aveva acquistato alla dismissione del patrimonio ex Ina-Assitalia. Il prezzo totale è di appena 1 milione e 800 mila euro per un immobile di 4 piani. Un trattamento di favore? Lo stabile accanto aveva la stessa provenienza (Ina-Assitalia), ma ha seguito un destino diverso. Gli appartamenti sono arrivati, dopo alcuni passaggi, alla WXIII/IE Commercial 4 Srl del nuovo suocero di Casini, Francesco Gaetano Caltagirone, che però ha sfrattato gli inquilini senza riconoscergli il diritto di prelazione, sono infatti in causa. Qualcuno se n`è andato dopo aver lottato in tutti i modi, come Davide Morchio, mentre ad altri toccherà nel 2013. "Io mi sto aggrappando al milleproproghe con la speranza che venga fatto entro l`anno, altrimenti il 10 gennaio mi buttano fuori con la forza pubblica", dice Anna Carelli una dei 3 "inquilini sopravvissuti" del palazzo. Sicuramente la signora Anna con un reddito inferiore ai 27 mila euro all`anno non riuscirà a comprarsi la casa in cui è stata 40 anni, anche perché Caltagirone un anno e mezzo fa ha ristrutturato il palazzo e vende a circa 11 mila euro al metro. Non certo il prezzo a cui ha comprato il genero. Come se non bastasse Franco Corlaita ha regalato all`Udc 10 mila euro nel 2004 e la WXIII/IE Commercial 4 srl ha donato altri 100 mila euro nel 2008 al partito di Casini. Piove sempre sul bagnato. gg È brutta, piena di spifferi" diceva Nicola Mancino . Per 200 metri quadrati (due ingressi, un soggiorno, salone, due camere, due bagni, cucina e due soffitte) nel 2001 pagò 815mila euro. Nel 2008 ha rivenduto per 2 milioni e 800mila euro GLI IMMOBILI, UNA PASSIONE BIPARTISAN, DOPO AFFITTOPOLI E SVENDOPOLI, OGGI VA FORTE LA PLUSVALENZA: SI COMPRA PER DUE SOLDI DAGLI ENTI E SI RIVENDE CON ENORMI PROFITTI Un paese di 66 milioni di abitazioni 66 MILIONI DI CASE Secondo la mappatura realizzata dall`Agenzia del Territorio, le unità immobiliari complessive in Italia, al 31 dicembre 2009 sono circa 66 milioni. Di queste, 32,6 milioni unità (quasi il 50%) sono collocate al Nord, 12,9 milioni (quasi il 20%) al Centro e 20,3 milioni (circa il 30%) al Sud. Le abitazioni vere e proprie sono però circa la metà, 33 milioni mentre le unità pertinenziali (cantine; box, locali collegati a un`unità immobiliare) sono poco più di 21 milioni. Poco oltre i 2 milioni, invece, le unità commerciali mentre è di 1.430.592 il totale delle unità produttive. Da segnalare, poi, le oltre 120 mila unità ricreative e culturali e i circa 65 mila edifici adibiti a sanità e istruzione. Le regioni con i prezzi medi delle case più elevati sono il Lazio, la Liguria, il Trentino Alto Adige e la Valle d`Aosta. Molise, Basilicata, Sicilia e Calabria presentano quotazioni medie regionali• inferiori a 1050 euro a metro quadro. -4% IL CALO DEI PREZZI NEL 2012 RISPETTO AL 2011 NOMISMA Nelle 13 principali città italiane il calo dei prezzi nel 2012 è in media del 4% rispetto a un anno fa. Le peggiori performance a Firenze e Torino. Più contenute le perdite a Milano e Roma. 3,46% IL TASSO MEDIO DI INTERESSE PER UN MUTUO TASSI DI INTERESSE sempre più alti. A settembre 2012 il tasso medio in Italia si è attestato al 3,46%, ma è salito al 4,42% per i mutui alle imprese fino a 1 milione di euro e arrivato al 4,86% per quelli fino a 250mila euro. 8121% GLI INTERESSI PAGATI PER UN MUTUO A CROTONE A CROTONE i tassi schizzano all`8,21%, con un aumento di 161 punti base tra giugno 2011 e giugno 2012, rispetto al Nord. A Bolzano, invece, i tassi si sono fermati al 3,91%. Male a Cosenza, bene a Trento.   

domenica 18 novembre 2012

RISCALDAMENTO:AUMENTI BOLETTE.TORNEREMO ALLE VECCHIE STUFE?

Quest'anno per il riscaldamento spenderemo in media 1752 euro in più a famiglia. In Italia abbiamo le tariffe più care d'Europa. Il costo al lordo delle tasse, nella fascia di consumo più bassa, è pari a oltre 98 euro al metro cubo (contro 90 dell'Unione Europea), in quella media è di quasi 83 euro (contro 64) e in quella alta di 76 euro (in Europa , 59).La bolletta del riscaldamento per una famiglia che vive in una casa di 85 m2 e consuma 1200 litri di gasolio all'anno è pari a 1752 euro annui, 602 euro in più rispetto a una famiglia francese e 696 rispetto ad una inglese.
Stante questa situazione, chiediamo l'applicazione di un'Iva agevolata per il gasolio destinato a riscaldare le case degli italiani e di evitare l'aumento dell'IVA a luglio, previsto dalla legge di Stabilità. L'Autorità per l'Energia ha proposto, in un documento approvato dalle Commissioni X di Camera e Senato, di introdurre una Banca Dati per "schedare" i clienti poco puntuali o inadempienti nei pagamenti. Si chiamerà BICSE (Banca dati inadempimenti contrattuali dei clienti finali del settore energetico) e terrà traccia, nel proprio data base di tutte le informazioni relative alle utenze, ai consumi, così come dei mancati pagamenti, ritardi, revoche e contenziosi. Siamo contrari a queste misure,altamente lesive dei diritti dei consumatori utenti del settore energetico a tutto vantaggio delle società di commercializzazione. In bolletta gli utenti già versano 4,7 euro all'anno per complessivi 130 milioni di euro a copertura delle morosità di cui il principale responsabile resta la P.A (70%) le PMI (20%) e le famiglie solo per il 10%. Ancora una volta le famiglie e le piccole imprese dovrebbero pagare in maniera salata le scorrettezze di una Pubblica Amministrazione che pensa a tutelare solo se stessa, nonostante sia pagata da noi.


mercoledì 7 novembre 2012

IMU: LA STANGATA

Dal sito di Repubblica Roma
http://roma.repubblica.it/

"""""""""LA CAPITALE E LA CASA

Imu, arriva la stangata della rata di dicembre
prima casa +200%, quasi 400 per la seconda

L'imposta media passa da 170 a 510 euro. Il Campidoglio incasserà 1 miliardo

di DANIELE AUTIERI e LAURA SERLONI

Stangata Imu. La prima rata di giugno è stata soltanto il preludio di quello che i romani saranno costretti a pagare nell'ultima tranche di dicembre. Il saldo, secondo una prima stima, ammonta al 200% in più rispetto all'acconto per la prima casa e quasi al 400% in più per la seconda. Una vera e propria mannaia che rischia di dirottare la tredicesima di molti lavoratori direttamente nelle casse dello Stato.

La Capitale resta saldamente in vetta sia in termini di gettito sia di costi. In estate i romani, secondo i dati del ministero del Tesoro, hanno versato oltre 1 miliardo per l'Imu. La nuova tassa sulle abitazioni ha fruttato, dunque, più del 10% del gettito totale italiano, di questi 492,9 milioni sono serviti a rimpinguare la cassaforte capitolina. E prima delle festività natalizie i cittadini si apprestano a fornire un altro pesantissimo contributo. Già perché mentre per la prima rata e la seconda di settembre, che hanno versato tutti quelli che hanno scelto di frazionare il pagamento in tre fasi, l'aliquota veniva calcolata al 4 per mille sulla prima casa e al 7,6 per mille per la seconda; ora scattano gli aumenti. Entro il 31 ottobre i Comuni dovevano decidere le nuove fasce di riferimento.

A Roma nelle delibere propedeutiche al bilancio, il Campidoglio ha scelto di elevare al massimo possibile l'aliquota che si attesta al 5 per mille per la prima abitazione e al 10,6 per mille per la seconda. Una scelta quasi obbligata quella della giunta Alemanno, costretta dai bilanci in profondo rosso. Insomma, nell'ultima rata clou del 17 dicembre i proprietari di un appartamento dovranno versare il saldo e il conguaglio con l'aliquota maggiorata. Ma c'è da tenere conto della detrazione: ammonta a 200 euro più altri 50 per ogni figlio a carico minore di anni 26, fino a un massimo di 400 euro totali di detrazioni.

Secondo delle elaborazioni di "Repubblica" su dati del ministero dell'Economia, di Confedilizia e di Uil - Servizio politiche territoriali, ecco come saranno in media gli aumenti per i romani. Per quanti sulla prima casa, in acconto, hanno versato circa 170 euro, il saldo della terza rata con l'aliquota al 5 per mille sarà di 501 euro; mentre sulla seconda casa se si sono pagati circa 321 euro a dicembre sarà di 1.209 euro.

"Aumentare l'imposta di un punto sulla prima casa e non vedere i servizi migliorati, è una beffa", sottolinea Alfredo Ferrari, consigliere comunale del Pd e vicepresidente della commissione capitolina Bilancio. Il sindaco aveva la possibilità di aumentare l'aliquota di un punto percentuale sulla prima casa (ogni punto di Imu vale 150 milioni di euro) e di 3 punti sulla seconda (ogni punto di Imu, in questo caso, vale 140 milioni di euro).

Una manovra dalla quale il Governo spera di riuscire ad incassare circa 20 miliardi di euro; mentre il Campidoglio, si aspetta di avere circa un miliardo. E, infatti, proprio da Roma arriva il gettito maggiore. È salda al primo posto della classifica delle città dove si paga di più: in media nella capitale si sborsano circa 671 euro, a Milano 427 e a Bologna 409 euro. Così il Comune fa cassa con l'Imu, un modo per riuscire a garantire il pagamento degli stipendi dei dipendenti e tirare un sospiro di sollievo almeno fino a fine legislatura
(07 novembre 2012)
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COMMENTO AGL
Non siamo i soli a dirlo. L'effetto dell'Imu è devastante. Travolge non solo i bilanci famigliari ma anche il settore dell'edilizia, con le immaginabili ripercussioni sui comparti ad essa legati. Sono le aziende costruttrici ad essere in difficoltà e coloro che vendono le case .I possibili acquirenti sono: le famiglie che vogliono comprarsi un appartamento, che hanno difficoltà ad ottenere mutui o a sostenerli.E gli investitori (il mattone è il classico bene rifugio). Esso sta tuttavia diventando meno appetibile. Infatti comporta difficoltà con gli inquilini che hanno problemi a pagare l'affitto. E le imposte pesano indipendentemente dalla redditività effettiva del bene. L''Imu è una tassa iniqua ed un grave errore che sta provocando il crollo di tutto il mercato immobiliare del Paese. Ha provocato un calo nella produzione nelle costruzioni del 13% e una diminuzione del 36% nelle compravendite.Allo stato , l'unica soluzione migliorativa immediata che possa avere un senso è una detrazione maggiore per quei proprietari di abitazioni che pongono sul mercato degli affitti i loro immobili.

venerdì 26 ottobre 2012

TERREMOTO CALABRIA-BASILICATA : BLOCCHIAMO DISASTRI PEGGIORI FINCHE' SIAMO IN TEMPO



Esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza alle popolazioni colpite. Cogliamo l'occasione però per riproporre all'attenzione dell'opinione pubblica due questioni:

1) servono 40 miliardi per mettere in sicurezza l'Italia dagli effetti di terremoti, pochi rispetto ai 162 gia' spesi (e a quelli che dovremo continuare a spendere) per i post terremoti. Come AGL chiediamo che i soldi che si vorrebbero impiegare per la ripresa della costruzione del ponte sullo stretto di Messina vengano spesi invece per mettere il territorio al riparo dalle conseguenze dei terremoti.Tra i due quale sarebbe il miglior investimento per la crescita e l'occupazione?

2)Come AGL chiediamo anche una moratoria per nuovi permessi e concessioni per estrazioni petrolifere in Basilicata. Il territorio lucano è ormai assediato dalle compagnie petrolifere che non aspettano altro che l'autorizzazione per finire di bucherellarlo nella sua totalità. Le loro attività invasive mettono a rischio la salute dei residenti e l’ambiente e sembra che le Pubbliche Autorità abbiano sotto stimato i rischi sismici e gli impatti sulle falde acquifere e sull’ambiente, con una l'assenza di puntuali informazioni circa i rischi che tali attività comportano sul territorio.

mercoledì 10 ottobre 2012

DIFESA AREE AGRICOLE: BENE MINISTRO CATANIA, BRAVO GOVERNO MONTI

A metà settembre il ministro per le politiche agricole Catania ha presentato e fatto approvare dal consiglio dei ministri un disegno di legge che prevede la difesa delle aree agricole, lo stop al consumo di suolo e alla cementificazione dissennata del territorio, con conseguente devastazione del paese. La proposta prevede anche il divieto di utilizzare gli introiti dei comuni derivanti dai costi di costruzione, dalle concessioni edilizie e dalle sanzioni per gli abusi edilizi, per le spese correnti. Tale uso distorto, infatti, ha costituito un incentivo formidabile a cementificare il territorio.Essa prevede il divieto di cambiare la destinazione d’uso dei terreni agricoli che hanno avuto aiuti di stato e comunitari. Inoltre viene incentivato il recupero del patrimonio rurale esistente e viene istituito un registro presso il ministero per identificare i comuni interessati, che hano strumenti urbanistici che non prevedono ampliamento di terreni edificati.
In Italia, ogni giorno si cementificano 100 ettari di superficie libera. Dal 1956 al 2012 il territorio nazionale edificato è aumentato del 166%, con una perdita imponente di superficie agricola che impedisce al paese di soddisfare il fabbisogno alimentare e lo costringe ad aumentare le importazioni e il debito pubblico. Ogni bambino che nasce nel nostro paese ha 36 vani a disposizione. Milano ha 80 mila case vuote; a Roma ce ne sono 200 mila.
La proposta che, se approvata,infliggerebbe un colpo decisivo alla malavita organizzata e al riciclaggio di denaro sporco, non è ancora, stranamente, arrivata alla Camera e al Senato.
Chiamiamo tutte le forze sociali sane del Paese a sostenere questo disegno di legge, a spingere per accelerarne l'iter e a fare in modo che non cali su di esso una colata di cemento che lo seppellisca.

lunedì 8 ottobre 2012

SCANDALO COOPERATIVE EDILIZIE LAZIO E VIGILANZA STATALE

dal sito:
http://www.regione.lazio.it/rl_consumatore/?vw=newsDettaglio&id=358

"""""""""""CASA/BUONTEMPO, A MAGISTRATURA DOSSIER SU COOPERATIVE EDILIZIE

04/10/2012 - "In Regione Lazio ho scoperto situazioni scandalose nel settore dell'edilizia sociale, con imprenditori e cooperative che hanno ricevuto risorse economiche, anche nella misura del cento per cento, per costruire abitazioni che poi hanno affittato a prezzi di mercato, facendo leva su convenzioni sbagliate stipulate con i Comuni. I costruttori e le cooperative hanno guadagnato tre, quattro, otto volte di più, mentre i cittadini sono stati massacrati. Nei prossimi giorni fornirò alla magistratura un dettagliato dossier al riguardo". Lo ha detto l'assessore alle Politiche per la casa della Regione Lazio, Teodoro Buontempo, a margine del convegno "Regione Lazio, un patto sociale per la casa". L'incontro, organizzato dal presidente dell'Ater della Provincia di Roma, Massimo Cacciotti, si è svolto questa mattina a Carpineto Romano e ha riunito i vertici delle sette aziende di edilizia residenziale pubblica del Lazio. Presente anche il presidente nazionale di Federcasa, Emidio Ettore Isacchini. Nel corso del suo intervento, Buontempo ha poi sottolineato che "le Ater non avrebbero dovuto pagare l'Imu, una tassa iniqua e assolutamente dannosa per le aziende che si occupano di edilizia pubblica". "Che cosa avrebbero fatto lo Stato e i Comuni, nel caso di una disobbedienza collettiva? - si è chiesto Buontempo - avrebbero sequestrato gli immobili Ater? Forse - ha concluso - per alcune Ater sarebbe stato un bene, perché poi lo Stato avrebbe dovuto provvedere direttamente alla manutenzione degli immobili".""""""""""
ALP-AGL ISPETTORI DI SOCIETA' COOPERATIVE:
La vigilanza sulle società cooperative, anche su quelle di edilizia abitazione, è stata competenza fino al 2001 del Ministero del Lavoro, poi del Ministero dello Sviluppo Economico.Chi legge sa della situazione disastrosa, dal punto di vista della mutualità, in cui si trovano queste imprese.
Se la legge venisse rispettata, ogni anno alla porta di ogni cooperativa edilizia iscritta all'Albo Nazionale Cooperative Edilizie presso il Ministero dello Sviluppo Economico (le sole che possono legittimamente godere di finanziamenti pubblici) dovrebbe bussare un ispettore di cooperative ministeriale il quale avrebbe il compito di verificare, in maniera approfondita, che non trattasi di cooperativa spuria (=fasulla) bensì meritevole di agevolazioni.E in caso negativo di diffidarla e di proporne il commissariamento. E di fare le segnalazioni agli altri Organi di vigilanza. Capillarmente. Prima che sia troppo tardi, prima che le famiglie finiscano sul lastrico.
Questa frequenza annuale non è mai stata rispettata perchè da anni il Ministero del Lavoro (cui appartengono ancora per lo più gli ispettori che al di fuori dell'orario di servizio, su incarico del MISE, svolgono questa attività) non facilita questi funzionari e non concede loro, in caso lo volessero, di transitare nei ruoli del Ministero dello Sviluppo Economico occupandosi solo di cooperative . Addirittura il direttore generale del personale del ministero del lavoro da anni si rifiuta perfino di incontrare i sindacati su questo argomento. Preferisce evidentemente occuparsi di buoni pasto. D'altro canto, la reazione a questo atteggiamento del direttore generale degli enti cooperativi del MISE è blanda e inconsistente.
Ci appelliamo pertanto al Presidente Monti, al Ministro Patroni Griffi, ai Ministri Fornero e Passera affinchè questa situazione sia risolta una volta per tutte, intervenendo su quei dirigenti un pò distratti, mettendo in condizione la vigilanza sulle cooperative esercitata dallo Stato di compiere il suo dovere. Perchè la casa è un argomento su cui anche gli italiani più buoni possono perdere la pazienza: E questa situazione non riguarda solo il Lazio.

giovedì 4 ottobre 2012

LA BEFFA DEL FONDO PER L'ACCESSO AL MUTUO DELLE GIOVANI COPPIE

Continuano le difficoltà di accesso al credito per l'acquisto della prima casa, in particolare per le giovani coppie.Da circa un anno è operativo un "Fondo per l'accesso al credito per l'acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie coniugate o dei nuclei familiari anche monogenitoriali con figli minori"". (http://www.diamoglifuturo.it/fondo-casa )
Sono disponibili 50 milioni di euro affinché le giovani coppie possano comprarsi la prima casa, ma ne sono stati utilizzati pochissimi (meno del 5%) perchè, sembra, le banche non informano i giovani che vanno a chiedere mutui di questa opportunità. Sembra addirittura che gli impiegati agli sportelli bancari neppure sappiano di questa offerta. A chi si è permesso di contestare tale situazione, l'ABI ha risposto che le banche non concedono i mutui ai giovani per tutelarli perché avendo lavori spesso precari, se si trovassero nella situazione di non poter rimborsare le rate sarebbe peggio per loro. Ma il sospetto è un altro, che le banche non ci guadagnino abbastanza. Se il Governo vuole fare qualcosa di concreto per i giovani inizi da qui.

venerdì 21 settembre 2012

AMIANTO QUESTIONE IRRISOLTA. E NESSUNO SE NE OCCUPA PIU'

LA MAPPA DELL'AMIANTO IN ITALIA



Incredibile a dirsi ma ancora in Italia quella dell'amianto è una questione irrisolta e, per di più, lontana dai riflettori. Il problema è tanto più grave nelle regioni (qui sopra ve ne forniamo la mappa) in cui stata è consistente in passato la presenza di aziende che ne facevano utilizzo. Tale rischio permane alto, in ragione della considerevole presenza e diffusione in quantità pericolose nei luoghi di lavoro e nelle lavorazioni, nelle abitazioni e nelle strutture pubbliche e private. Una realtà rimossa dalle istituzioni, spesso sconosciuta e sottovalutata dagli stessi cittadini non informati adeguatamente .La legge 257/92 , oltre a vietare l'uso dell'amianto e ad imporne lo smaltimento, delegava alle Regioni la definizione dei piani di bonifica e la loro realizzazione. In maniera scandalosa le previsioni di tutela previdenziale della legge sono state artatamente depotenziate ,privando i lavoratori esposti del beneficio dell'uscita anticipata dal mondo del lavoro. E' urgentissimo riprendere sul territorio l'opera di rimozione e smaltimento dell'amianto, vigilando in modo diffuso per verificare che ciò avvenga una volta per tutte. Occorre sensibilizzare, informare e prevenire il rischio amianto, verificare l'applicazione delle leggi con il monitoraggio della situazione attuale e soprattutto riproporre l'effettiva tutela dal punto di vista sanitario di coloro che in passato sono stati inconsapevolmente soggetti alle conseguenze devastanti dell'esposizione professionale, della manipolazione, dell'uso e dell'inalazione dell'amianto e di quanti lo sono tuttora.

venerdì 6 luglio 2012

EDILIZIA: L'ITALIA, LA REGIONE LOMBARDIA, IL CANTIERE REALE.

 Complimenti alla Regione Lombardia.
Dal sito PMI SERVIZI
http://news.pmiservizi.it/news/sicurezza-news/sorveglianza-sanitaria-lavoratori-edili-linee-guida-lombardia.html
Dalla lettura di questa bella notizia scaturiscono però delle considerazioni ovvie, terribilmente, ancora, ovvie. Gran parte dell'Italia è un'altra cosa, gran parte della Lombardia, quella dei cantieri reali, è un'altra cosa.
Mancano storicamente due elementi affinchè questi progetti possano passare dai buoni propositi alla realizzazione.
Una classe imprenditoriale che rinneghi lo sfruttamento e che assieme ai lavoratori condivida una cultura del rispetto della sicurezza. Un soggetto (lo Stato, la Regione, qualcuno, nel disastro, ha ipotizzato una sorveglianza privata e tramite telecamere) che controlli i cantieri con la stessa cura in cui viene controllata, ad esempio, una banca. Ma , purtroppo, la vita umana , soprattutto dei moderni schiavi, degli extracomunitari, vale meno, sembra, nei fatti, di ciò che contengono le banche.
I cantieri edili, è inutile negarlo, sono diventati la prima linea di una guerra con tanti morti e feriti. Il dramma è che l'attività sulla sicurezza sul lavoro è stata talmente istituzionalizzata e formalizzata che risulta difficile per le associazioni che avrebbero qualcosa da dire, far valere buone idee ai più alti livelli. Crediamo, come ALLEA-AGL, che solo i lavoratori, rischiando in  prima persona, potranno iniziare a far mutare questo stato di cose. E, forse, qualche imprenditore e qualche governante illuminato. Perchè, è triste dirlo, l'apparato sulla sicurezza sul lavoro che è stato costruito in Italia è un business (legale) all'interno di un altro business (illegale) che prospera sul lavoro nero, sui bassi salari, sullo sfruttamento, sull'ignoranza delle norme di sicurezza. Speriamo in questo, come sindacato, di saper fare una piccola rivoluzione.